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Nugae – Parte IV, Riflessioni e ricordi di un vecchio emigrato.

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Ladri di biciclette.

"Ladri di biciclette" è il titolo di un film che ha fatto molto chiasso nel dopoguerra, nel periodo del rinascimento del cinema italiano. Io non avrei mai creduto di poter essere partecipe di un fatto simile.

Nulla di avventuroso o tragico. In realtà, quello che rende il film importante e degno di apparire nella storia del cinema, è la maniera completamente nuova di raccontare l'accaduto.

Per quanto riguarda me, un giorno camminavo su un marciapiede tra tanta altra gente e, ad certo momento, ascoltai alcune grida:

-fermatelo, fermatelo...la bicicletta...

Effettivamente a lato mio, sul bordo della strada, un uomo spingeva una bicicletta, camminando tranquillo. Lo accompagnava un ragazzo. Nessuno parlava. Si ascoltava nell'aria quel rumorio di una strada affollata e niente più.

L'uomo della bicicletta era uno come tutti gli altri, che non aveva nulla che richiamasse l'attenzione ed io, dico la verità, non mi resi conto della situazione. Continuai a camminare e l'uomo con la bicicletta ed il ragazzino che lo seguiva continuarono il loro percorso.

Alle grida, nessuno si mise a correre, che era quello che io credevo dovesse accadere quando un ladro ascolta gridare: al ladro!

All'improvviso una donna, corpulenta e di bassa statura, si precipitò sulla bicicletta e la strappò dalle mani dell'uomo scomparendo tra la folla.

Io e le persone che mi erano attorno restammo fermi un breve tempo, meravigliati ed esitanti al vedere il comportamento del ladro che, senza scomporsi, si rivolse verso il ragazzo rimproverandolo:

-Stupido, incosciente... guarda cosa hai fatto - e, sempre tranquillamente, si allontanò tra la gente.

Nessuno dei presenti fece commenti. Tutti ripresero in silenzio il loro percorso.

La genialità umana consiste nel saper trasformare un fatto così, in un film.

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JoomSpirit