Montalto, nostro bene comune.

Supporti

Il paese perduto

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Qui saranno pubblicate le ricerche sul "Paese perduto", quello dell'infanzia e dell'adolescenza, quello di chi non c'è più, delle mura e degli edifici abbattuti da una furia di modernismo sciagurato, del patrimonio artistico disperso, del nostro dialetto montaltese... Supporti alla memoria per chi ama ricordare!

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Il cielo sopra Montalto

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Gemellaggio Scuole Medie Santu Lussurgiu - Montalto, 15 - 23 aprile 1989.

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Bentornati a casa!

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Ecco lo spazio (almeno virtuale) per riunire i Marchigiani e più in particolare i Montaltesi emigrati in Italia e all'estero.

Un modo per riallacciare un rapporto più diretto con la propria terra ed uno spazio che

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Montaltesi ovunque lontani un clic!

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Mi basta morire per la mia terra
ed essere in essa sepolta
e dissolvermi e svanire sotto le sue zolle, 
e rinascere come erba sul suo suolo,
o come fiore
gualcito dalla mano di un bimbo del mio paese.
Mi basta di essere in grembo alla mia terra natale, 
polvere, erba, o fiore.

Fadwa Tuqàn, poetessa palestinese

Ecco lo spazio (almeno virtuale) per riunire i Marchigiani e più in particolare i Montaltesi emigrati in Italia e all'estero.

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Nugae – Parte IV, Riflessioni e ricordi di un vecchio emigrato.

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(Ricordi e rondini si perdono lontano.... diceva una canzone che ascoltavo da piccolo. Ricordi ne ho persi molti, data la mia età. Rondini non ne ho più viste, nel paese dove sono emigrato.)

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Album vecchie cartoline di Montalto Marche

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Situazione di Montalto e sua Origine (1)

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nuova montalto florianiSiede Montalto in un sito eminante della Marca Anconitana in quella parte, che vien detta Presidato, distante da Fermo dodici, e da Ascoli diece miglia, in mezzo a due fiumi Aso, e Tesino, il secondo men copioso d' acque del primo, che vanno a traboccare nel Mare Adriatico; è cinto di muraglia, le quali però in maggior parte le formano l'istesse Abitazioni, che sporgono in fuori, avendo nel suo circuito diece Torrioni in proporzionata distanza con tre Porte, una verso Oriente, l'altra verso Occidente, e l’altra dalla parte di dietro del Palazzo Apostolico per comodo de' Prelati Governatori, ed anche di tutto il Popolo;

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Storia e leggenda

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conventoLO STORICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Sembra che il Convento sia stato fondato dallo stesso San Francesco nel 1215, anno della sua seconda venuta nelle Marche.

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Classi di Scuola media anno 1953

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Montalto delle Marche, monumento a Giuseppe Sacconi, Classi di Scuola media anno 1953

La foto è di Gastone Lupidi

Aggiornato al 28.03.2007. Ancora senza nome i numeri: 28 - 34

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Renato Cacciamani Note biografiche.

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Renato Cacciamani è nato a Montalto Marche il 26.08.1943; ha studiato ad Ascoli Piceno presso l'Istituto d'Arte, diplomandosi nel 1962 nella sezione Arti grafiche.

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Lavì e Taccunè

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copertinaÈ il ricordo, il sentimento di gratitudine, il sorriso e il buon umore che si prova leggendo e rileggendo Lavì e Taccunè, i racconti burleschi in dialetto Montaltese scritti e illustrati da Renato Cacciamani, purtroppo ancora inedito.

Tra le tante iniziative artistiche e culturali alle quali Renato Cacciamani ha collaborato attivamente e che ancora oggi sono il vanto dei montaltesi egli si è prodigato per anni allo studio e alla realizzazione di disegni illustrativi di reperti archeologici rinvenuti in territorio Piceno, di comparazioni, rilievi eseguiti sul campo, recupero, inventario e catalogazione degli stessi (oltre 3.000 reperti), curandone anche l'allestimento presso il Museo Archeologico di Montalto istituito nell'antico Palazzo dei Prèsidi.

Unitamente ad altri benemeriti montaltesi, Renato Cacciamani è stato protagonista e interprete fedele,  intellligente e prolifico di quella straordinaria fase storica che altrove ho definito Nuovo Umanesimo di Montalto. Infatti, dopo gli scempi operati nel centro storico e nel territorio montaltesi nei decenni 1960 e 1970, furono poste le condizioni per avviare una grande opera di recupero, tutela e salvaguardia del patrimonio artistico, culturale e urbanistico di  Montalto che rischiava di scomparire.

Un periodo di grande impegno, di sinergie intelligenti, di coinvolgimento partecipato e consapevole di tutta la comunità montaltese. I risultati non sono mancati solo si pensi all'allestimento dei sei musei tematici, all'attenta e raffinata opera di recupero funzionale e valorizzazione del patrimonio abitativo del centro storico cittadino,  che tutto il Piceno c'invidia.... Tutto questo è stato privilegio della buona politica del fare piuttosto che polemica sterile, risultati oggettivi rispetto all'autoreferenzialità, la partecipazione attiva, consapevole e sinergica di montaltesi  residenti e non, alla prepotenza e al burocratismo ottuso dell'attuale politica, fatta di stupide ripicche personali che hanno prodotto effetti deleteri per tutta la comunità montaltese privata dei contributi intelligenti e appassionati dei suoi cittadini per una maggiore e più diffusa conoscenza del ricchissimo patrimonio artistico e culturale di Montalto e l'accrescimento del suo prestigio nel mondo; una politica quest'ultima che ha creato e crea emarginazione e risentimenti.

Le Storie burlesche di Lavì e Taccunè di Renato Cacciamani ci fanno sorridere sulle storie dei personaggi del nostro passato, a volte a crepapelle, riportandoci ad un tempo dove non solo l'idioma, ma anche i rapporti tra montaltesi erano più sinceri, scanzonati, familiari, di amicizia e vera appartenenza.

Purtroppo, dicevo, il libro di Renato Cacciamani Lavì e Taccunè è ancora inedito, nonostante da più parti e in tempi diversi si sia avvertita la necessità di pubblicarlo per salvaguardare non solo le storie e i personaggi più blasonati del nostro passato, ma anche le storie dei popolani, delle massaie, degli operai e dei contadini.

Non solo ma attraverso la pubblicazione dei Racconti burleschi di Renato, si avvia un' ulteriore e importante opera di salvaguardia del patrimonio più intimo e genuino dei montaltesi, quello a noi più caro, la lingua dei nostri avi, il nostro dialetto che pur da lontano, sento minacciato e in parte già compromesso.

La pubblicazione del volume di Renato Cacciamani potrebbe essere l'occasione buona, il punto di partenza, l'anticipazione volitiva di un nuovo far bene per conservare alle generazioni che verranno, integra per quanto ancora possibile, l'identità linguistica di Montalto.

È ancora lo stesso Renato Cacciamani ad anticiparne il percorso inserendo nel suo Lavì e Taccunè alcune fondamentali regole fonetiche, lessicali e grammaticali del nostro idioma. Anch'egli  avvertiva chiaramente il grande rischio che corre il nostro dialetto: di scomparire per sempre o subire improprie e devastanti mutilazioni e distorsioni!

Ancora un appello dunque all'Amministrazione Comunale di Montalto, alla Provincia di Ascoli Piceno, alla Regione Marche, agli Istituti finanziari del territorio e a tutti gli uomini e donne di buona volontà perché ci si mobiliti in questa operazione editoriale importante da troppo tempo rinviata.

Settembre 2009

Umberto Guerra

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QUATTROCELLI E BALESTRINI

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quattrocelli-e-balestrini gEre ‘na notte calla d’estate che la luna e le stelle, quande Nannì Quattrocelli rpijave casa che ‘na tropea storica.

Tutte le piande de lu viale ere le sue e per ognuna guadagnata ere ‘na vittoria. Prima de lascia’ quella che je dave sicurezza, je ce vuli’ mezzora prima de decidese a jì virse quell’atra. 

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DIALETTO MONTALTESE E NOTE ESSENZIALI DI PRONUNCIA

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Nel dialetto montaltese a volte si troncano le parole all’inizio, molto spesso alla fine e raramente all’inizio e alla fine.

Il verbo avere come ausiliare non viene mai usato ma si usa sempre quello essere.

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Presentazione di Pietro Lanciotti

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Al viandante che si trovasse a transitare per le colline del Piceno, la caratteristica che subito lo colpisce é l’insieme di quei paesini arroccati sulle cime dei monti, quasi a voler far loro corona con le mura medioevali entro le quali custodiscono tesori incommensurabili ed inimmaginabili.

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Introduzione

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diavoloTu qui nasute scripta destringis mea,
et hoc iocorum legere fastidis genus,
parva libellum sustine patientia,
severitatem frontis dum placo tuae.

Tu, censore maligno che mi critichi,
e non credi che sia il caso di occuparti
di un genere così poco impegnato,
sopporta questo libro ancora un po’
finché rischiarerò il tuo volto austero.

Fedro, Dalle favole

 

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LU PARE DI PICCIUNITTI

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lu-pare-de-picciunitti gA Ggiggio je se puti’ tucca’ tutte mene che la furchetta. Pe’ quelle che essa rappresendave ciavi’ ‘na tenara passio’ senza vergogna. Eppure proprie loche é statu feritu vijaccamente.

Pe’ capicce meje vale la pena ‘ngumingia’ da cape: Ggiggio se vandave d’avecce ‘na coppia de picciunitti grassi comme le papere e che ‘spettave la festa justa pe’ pappasseli sulu sulittu.

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LU FIASCHE SENZA FUNNE

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lu-fiasche-senza-funne gTra ‘nu scherzo e n’atru Lavi’ se spassave che ‘nu fiasche senza funne.

Comme je ccapitave ‘nu cristia’ servizievole e sempliciottu, se faci’ pija’ ‘nu fiasche d’acqua fresca loche a la fundana di fronde che la scusa che issu nen ze puti’ move. La cannella vuttave a tuttu sicchie pe’ tene’ sembre piena la vasca ddove la ggende che passave ce bbeverave li bbovi, li sumari e li cavalli.

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LU MAESTRO BIZZARRI

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lu-maestro-bizzarri gTra quilli che frequendave l’osteria, ce ne stave unu che faci’ la visitina sule che la mira de fa’ la corte a Lavi’ pe’ la nipote. Ere lu maestro Bizzarri che faci’ scola a Patrigno’.

De ‘lli timbi, la persona semplice rispettave chi ere importante ( ‘nu maestro ere ‘na persona importante comme lu midiche, lu curate, lu sindache, lu marescialle, lu farmacista e lu vetrinarie).

Infatti, comme rrendrave dendr’a la candina Bizzarri, la ggende se premurave:

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SOR AMEDE’ E L’UFFICIALE CANADESE

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sor-amede-e-lufficiale-caSott’a lu periodo dell’occupazio’, a Mundate c’é sbarcate li soldati de tutte le razze e, tra quisti, pure quilli canadesi.

‘Nu certo Sor Amede’, persunetta rcapata che ciavì le terre, che li canadesi ere ‘vvizzu a facce scambjitti che se faci’ bbe’ a lore nen faci’ male a nisciuna. Se nen ge fusse statu ‘stu via vai de robba e ognuno se fusse tenute le cose sue, ne le sarri’ certe pijate la povera ggende che de ‘lli timbi nen ciavi’ manghe l’ ucchi pe’ piagne.

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LA CIVETTA A LA GGIUDIA

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la-civetta-a-la-ggiudia gS'ere 'ccurciatu de statura

pe' quella vecchia età caina,
ma prondo a da' 'na frecatura
e bbirbu comme 'na faina.

Fra tande e belle frecature
de rriccamata fandasia,
la ppiù puzzona, dillu pure,
é la civetta a la ggiudia.

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Cimiteri virtuali

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crocifisso ... Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno, 
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? 
Celeste è questa
 corrispondenza d'amorosi sensi... 
(Foscolo, Dei Sepolcri)

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Progetto memoria

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angelogA egregie cose il forte animo accendono l'urne dei forti...
(Foscolo, Dei Sepolcri)

Da qualche tempo siamo impegnati nel Progetto Memoria destinato a documentare la storia delle nostre famiglie che non hanno mai dimenticato i propri figli caduti a causa delle follie umane come la guerra, le morti bianche sul lavoro, le sciagure annunciate.

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Corale Santa Maria in Viminatu, La leggenda del Piave

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IV Novembre Piceno

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MONUMENTI AI CADUTI DI MONTALTO - PATRIGNONE - PORCHIA

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montalto-m  monumento patrignone  7     monumento caduti guerra  

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Morire due volte

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DEDICATO A TUTTI I RAGAZZI ANDATI VIA TROPPO PRESTO

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IV Novembre: le celebrazioni a Cagliari

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Adriani Antonio

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Soldato Adriani Antonio fu Pietro - Nacque a Montalto il 14.09.1916.

Soldato nella 2^ guerra mondiale, morì in Albania per ferita di scheggia alla tempia ed emitorace sinistro il 24.03.1941.

Lasciava i genitori, il fratello Trento e le sorelle Agnese e Lea.

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Agostini Costantino

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lentiAgostini Costantino - Soldato

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Amadio Alberto

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lenti Amadio Alberto - Soldato

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Amadio Giovanni

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giovanni amadio

Amadio Giovanni - Medaglia d'oro

Amadio Giovanni, figlio del prof. Achille e di Diana D'Amario, nacque il 15 ottobre 1890 a Controguerra (Teramo), presso i nonni materni, pur essendo la famiglia Amadio domiciliata a Montalto. Frequentò il corso degli studi in Ascoli Piceno, dove conseguì il diploma di ragioneria. Studiò diritto amministrativo per proprio conto e nel 1912 si presentò agli esami per il conseguimento della patente di Segretario Comunale presso la Prefettura, secondo classificato su quaranta concorrenti. Vinse parecchi concorsi ed allo scoppio della guerra trovavasi a Chiaramonti (Sardegna), dove disimpegnava le mansioni, di Segretario Capo.(1)

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Amadio Manin Bill

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Amadio Manin Bill - Medaglia d'argento

AMADIO MANIN BILL* fu Gregorio e fu Risotti Teresita, nato a Montalto il 12 settembre 1892.

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Amadio Pietro

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Amadio Pietro - Medaglia d'argento

"La Vedetta" dell'11 ottobre scorso, n. 30, rievocava la Medaglia d'oro Giovanni Amadio, Sottotenente del 17° Fanteria, caduto a Pod-Koriti il 19 agosto 1917.

Ma la famiglia Amadio ha altri eroi che meritano di essere ricordati: e per questo vogliamo oggi rievocare la figura di Pietro Amadio, decorato di medaglia d'argento nello stesso fatto d'armi di Pod-Koriti e nello stesso giorno in cui cadde il fratello Giovanni.

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Benedetto Di Felice

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DI FELICE BENEDETTO fu Emidio, soldato.

Nacque a Cossignano il 30.7.1884 e morì per causa di guerra il 1°. 12.1918. Lasciava il padre, la moglie Virgili Anna e le sorelle Enrica e Modesta. I fratelli Mariano e Raniero e la sorella Rosa.

Il suo corpo fu trasportato solennemente nel cimitero di Patrignone il 10 agosto 1924.

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Botticelli Vittorio

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Botticelli Vittorio - Soldato

BOTTICELLI VITTORIO fu Luigi.

Nacque a Montalto il 2.12.1921: Soldato del 14° Regt. Artiglieria, Comando 2° Gruppo morì in prigionia il 14 marzo 1945 nell'Ospedale Civile di Niscia (Serbia) in seguito a tbc contratta in guerra e fu sepolto nel cimitero civile di quella località.

Lasciava i genitori ed i fratelli Giuseppe e Piero.

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Capriotti Achille

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CAPRIOTTI ACHILLE fu Agostino e fu Angelozzi Pasqualina, nato a Montalto il 4 ottobre 1892.

Prese parte alle guerra 1915-18, fu tatto prigioniero e morì in prigionia il 9 luglio 1918 per tubercolosi contratta in servizio.

Lasciava la madre e il fratello Lorenzo.

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Capriotti Gino

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CAPRIOTTI GINO - Patriota

Nacque a Petritoli il 6.10.1921.

Partecipò come Patriota alla 2^ guerra mondiale e cadde a Rovetino di Rotella il 9.3.1944. Lasciava la madre Capriotti Germana.

La Banda Paolini e Gino Capriotti di Stefania Cespi


La selva di Rovetino è a 557 metri, coperta una fitta vegetazione di roverella e carpino nero, posto adatto per gli incontri di caccia dei conti Saladini di Rovetino e come asserisce il Balena "La località era rinomata per la caccia al cinghiale e cara al cuore di Sisto V"1.

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Capriotti Luigi

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Capriotti Luigi - Soldato

CAPRIOTTI LUIGI fu Emidio e fu Teodori Maria, nato a Montalto il 24 giugno 1899.

Partecipò come soldato alla guerra 1915 - 1918 e morì in prigionia il 28 giugno 1919 per broncopolmonite.

Lasciava i genitori, il fratello Costantino e la sorella Luisa.

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Carlini Alfonso

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Carlini Alfonso di Pio di anni 20.

Da Montalto M. (Ascoli Piceno) - Giovane fascista.
Caduto sul fronte greco -albanese 

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Chiarini Angelo

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CHIARINI ANGELO fu Giuseppe e Angelici Teresa nato a Montalto il 3 novembre 1895, morto in guerra sull'altopiano di Asiago il 7 giugno 1916.

Lasciava il padre, i fratelli Luigi, Amplico, Carlo, Oscar e la sorella Maria.

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Damiani Vincenzo

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DAMIANI VINCENZO fu Antonio e fu Rubicini Maria Matilde; nato a Ripatransone il 25 ottobre 1891.

Soldato nella prima guerra mondiale, morì in combattimento a Cave di Selz il 29 giugno 1916. Lasciava la madre vedova.

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De Cesaris Vincenzo

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DE CESARIS VINCENZO fu Camillo - Autiere nel 22° Autogruppo pesante - 60^ sezione autoambulanza, morì il 10 dicembre 1941, alle ore 20,30, in seguito a ferite riportate per causa di servizio in un incidente automobilistico.

Lasciava i genitori, il fratello Giordano e la nonna paterna.

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D'Ercole Armando

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D'ERCOLE ARMANDO di Enrico e di Simonetti Teresa, nato a Montalto il 22 maggio 1922.

Soldato nella 2^ guerra mondiale moriva a Caronia (Messina) il 15 luglio 1943 in seguito a ferite riportate in combattimento.

Lasciava i genitori, la sorella Felicia ed i fratelli Quintilio e Vittorio.

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Fabrizi Pietro

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FABRIZI PIETRO fu Salvatore e fu D'Emidi Luigia, nato in Offida il 31 gennaio 1885.

Soldato nella guerra mondiale 1915-1918, morì il 28 giugno 1916 in seguito ad azione nemica con gas asfissianti.

Lasciava la moglie Damiani Annunziata, i figli Emesto, Dorina e Colombina, la madre, i fratelli Sante e Pio, le sorelle Domenica e Giuseppina.

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Garbati Luigi

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zio luigi

Luigi Garbati - Soldato

Garbati Luigi, fu Nazzareno e Natalina Merlonghi.

Nacque a Montalto il 25.11.1919. Soldato nella 2^ guerra mondiale morì il 03.03.1942 per causa di guerra poco più che ventiduenne nell'Ospedale da Campo 203 a Sassari in seguito a laringite tubercolare.
candl

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Garbati Vincenzo

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GARBATI VINCENZO

fu Francesco e fu Egidi Maria, nato a Montalto il 17 maggio 1880.

Partecipò alla guerra 1915-18 e morì in prigionia il 14 giugno 1918.

Lasciava la moglie Merlonghi Maria ed i figli Giovanni, Giulia, Settimio e Achille.

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Giuliani Elpidio

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GIULIANI ELPIDIO

fu Giovanni — Nacque a Venarotta il 29 novembre 1909. Si trasferì con la famiglia paterna prima a Montedinove e poi a Montalto nel 1926. Prestò servizio militare di leva nel 14° Regg. Fanteria. Scoppiata la 2^ guerra mondiale, fu inviato in Africa Settentrionale col 110° Batt. Camicie Nere; tornato in Italia in seguito a smobilitazione, fu nuovamente richiamato ed inviato sul fronte albanese con la 105^ Legione, 110^ Compagnia Mitraglieri. Partecipo al fatto d'armi di quota 708, dove fu gravemente ferito. Mori l'8 febbraio 1941 e fu sepolto nel Cimitero di guerra a fondo valle di quota 708.

Lasciava il padre e il fratello Marco.

 

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Gobbi Sante

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GOBBI SANTE

fu Pio Maria — Soldato nella 1^ guerra mondiale — Nacque a Montalto il 22.3.1881 e morì il 6.3.1918 in Austria, nell'Ospedale di Dorna Watre per dissenteria, evidentemente per causa di guerra. Fu sepolto nel cimitero militare di quella località.

Lasciava la moglie Egidi Leonilde, ed i figli Giuseppe, Maria e Agostina.

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Gregori Giuseppe

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Gregori Giuseppe

fu Giovanni e fu D'Angelo Anna, nato in Offida il 9 dicembre 1871, morto in guerra il 29 maggio 1917.

Lasciava la moglie Cocci Maria, i figli Quintilio, Lillo e Fortunata, i genitori ed i fratelli Nazzareno, Silvio, Feliciantonio e Giulio.
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Malavolta Nicola

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MALAVOLTA NICOLA

fu Pietro - Nacque a Castignano il 2.3.1891. Soldato nella 1^ guerra mondiale, cadde prigioniero e morì in prigionia il 31.3.1918.

Lasciava i genitori, il fratello Pierino e le sorelle Domenica e Caterina.

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Maoloni Emidio

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MAOLONI EMIDIO

fu Pasquale e fu Caiani Serafina, nato a Rotella il 6.7.1881, morto in prigionia il 27.5.1918.

Lasciava la moglie Mazzoni Anna ed i figli Maria, Serafina e Pasquale.

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Marchionni Giulio

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MARCHIONNI GIULIO

fu Francesco — Nacque a Montalto il 29 aprile 1899. Partecipò come soldato alla guerra 1915-18 e morì per causa di guerra nell'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Sebenico in Dalmazia il 3 marzo 1919, non ancora ventenne. Lasciava i genitori, i fratelli Enrico ed Emidio e le sorelle Laurina e Argentina.

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Marchionni Vincenzo

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marchionni vincenzoMarchionni Vincenzo di Vito

di anni 21, da Montalto Marche (Ascoli Piceno)
Giovane fascista

Caduto sul fronte greco-albanese il 27 marzo 1941-XIX

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Mariani Adamo

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MARIANI ADAMO

fu Francesco e fu Angelici Giovanna, nato a Montalto il 22 febbraio 1893.

Partecipò col grado di Caporale alla guerra 1915-18 e morì il 6 luglio 1916 per ferite riportate in combattimento.

Lasciava il padre ed i fratelli Federico e Mariano.

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Marinucci Benedetto

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MARINUCCI BENEDETTO

fu Pietro - Nacque a Montalto il 7.2.1882.

Partecipò come soldato alla guerra 1915 - 18 e morì in prigionia per broncopolmonite il 18 marzo 1918 (non abbiamo potuto accertare la località).

Lasciava i genitori.

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Marota Nicola

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MAROTA NICOLA

fu Agostino— Nacque a Montalto il 19.11.1881 — Soldato nel 269° Regg. Fanteria, 3^ Compagnia fu fatto prigioniero e inviato a Neubeilenback, dove morì alle ore 4 antimeridiane del 7.2.1918.

Era emigrato a Castignano fin dal gennaio 1908, dove si era sposato con D'Angeli Gabriella.

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Mercuri Marino

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MERCURI MARINO


fu Francesco e fu Censori Filomena, nato a Montefalcone Appennino il 12 novembre 1892. Caporale nel 15° Rgt. Fanteria, 9^ Compagnia, cadde su suolo francese il 15 luglio 1918 e tu sepolto a Bois de Petit Camp.

Lasciava i genitori, la sorella Elisa ed i fratelli Giovanni, Michelangelo, Nazareno, Achille, Antonio, Giulio, Enrico, Benedetto e Pasquale.

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Spinelli Nicola

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NICOLA SPINELLI

Non abbiamo dimenticato il proposito di ricordare ai lettori i numerosi concittadini Caduti per la Patria in tutte le guerre. Eccoci in questa settimana a rievocare la fulgida figura del Capitano Pilota NICOLA SPINELLI, valoroso ufficiale e coraggioso combattente.

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Rastelli Lorenzo

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RASTELLI LORENZO

fu Angelo - Soldato del 7° Fanteria, nacque a Montalto il 30 aprile 1898 e morì per causa di guerra l'8 dicembre 1918, alle ore 18, nell'Ospedale da campo 83, sito in Via Rizzarda di Vittorio Veneto. Lasciava il padre.

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Rastelli Sesto

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RASTELLI SESTO

fu Filippo e fu Vagni Palma Maria, nato a Montalto il 4 giugno 1897. Soldato nel 209° Rgt. Fanteria, partecipò alla 1^ guerra mondiale e cadde a Gaggio (frazione del Comune di Marcon in provincia di Venezia) il 3 luglio 1918 in seguito a ferita al cranio da scheggia di granata.

Fu sepolto a Gaggio.

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Lasciava i genitori, le sorelle Pierina e Assunta e il fratello Quirino.

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