Per il primo Decennale.

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Parent Category: Doni a Montalto
Last Updated on Thursday, 26 June 2014 18:28
Written by Franco Emidi - Montalto
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franco emidiMontalto, 02 dicembre 2012

Caro Umberto,

eccomi, dopo 'letture e meditazioni sul sito' fatte anche durante la breve febbricitante malattia, eccomi, dicevo, ad inviarti il frutto di tali riflessioni.

E' un taglio forse atipico, ma è quello che più mi è risultato congeniale cercando di cogliere nel grande lavoro da te svolto e nell'idea che stai portando avanti con tanto entusiasmo, le matrici originarie e fondanti.

A volte, essendo chimico, mi capita di paragonare l'uomo ad una molecola costituente gli oli o grassi che, dal momento che è generata, inevitabilmente inizia ad ossidarsi con tutto ciò che di negativo il termine comporta.

Dunque abbiamo bisogno di antiossidanti ovvero di antidoti per accompagnare ragionevolmente la nostra esperienza su questa terra, pur avendo consapevolezza di non poter arrestare il cammino verso uno stato sempre più 'ossidato'.

Allora ci è d'aiuto tutto ciò che ha costituito, costituisce ed è destinato a rappresentare in futuro una ragione di vita, fatta di molteplici angoli di vista, ricca dell'esperienza di ognuno, aperta agli affetti, alle emozioni, anche se affacciata, purtroppo, sulle tragedie e miserie di ogni tempo.

Fammi sapere. Un abbraccio

Franco


Io, che pure ci abito stabilmente, percorro le vie del mio paese con un senso di disagio che a momenti quasi sfocia in angoscia per la palese percezione del rischio di "perdere la memoria". Ho visto stamattina un vecchio portone tarlato nella parte più bassa dove l'umidità sta disgregando il legno, con la patina scura di olio disseccata e scrostata e nelle screpolature i segni del tempo. Semichiuso, eppure col suo aspetto solenne e dignitoso: quanta vita si è svolta dietro quelle due ante scheletrite! E ho attraversato uno dei tanti vicoli, dove in luogo della vita degli uomini crescono sempre più i segni della vita degli animali, i piccioni, che usurpano gli spazi abbandonati per eleggerli a loro fissa dimora. Tutt'attorno silenzio.

Eppure...conosco una città / che ogni giorno s'empie di sole / e tutto è rapito in quel momento... Ecco, mentre scrivo, proprio adesso, il sole inonda la stanza con la sua luce viva e calda a ricordarmi che vivo, che la gente vive, che il paese vive.
Vive nel suo passato, nei personaggi che seppero dargli lustro e in quelli che, anonimi, i dimenticati, vissero nell'ombra accomunati ai primi da profonde radici vitali; vive nelle sue campagne dove intere generazioni strapparono ricchezza alla natura e i frutti per il loro sostentamento; vive nei suoi monumenti nei quali il genio e l'amore per la propria terra furono capaci di trasferire gli ideali di bellezza ed armonia di forme e di volumi; e vive nell'angusto, umido, scuro laboratorio dell'artigiano che pazientemente, con passione e dedizione ha cercato di trasmettere le conoscenze del suo mestiere alla generazione successiva.

Ma perché, dunque, ...perché fanciullezza/ è subito ricordo?.. 
Ho paura di "perdere la memoria".
Il vivere di oggi è alimentato da immagini, impressioni, sensazioni che segnarono gli anni della fanciullezza perché su tali elementi venne costruito il presente. E' come se da una vecchia fotografia di gruppo venissero tratti i caratteri distintivi di ciascuna delle persone rappresentate, per attribuirli a coloro che negli anni si susseguiranno per continuare a frequentare i sentieri della vita. Siamo immersi nel presente, proiettati nel futuro, ma impastati del passato.

E allora tutto ciò che costituisce trascorso storico e tutto ciò che costituisce linfa presente non sono altro che espressione poetica. E poiché...soltanto la poesia...può recuperare l'uomo..., ne abbiamo grande bisogno.

Dunque quale mezzo migliore poter disporre di un sito, operativo già da dieci anni, in cui ogni elemento dell'espressione poetica è chiaramente e organicamente rappresentato? Esso è costituito da una struttura ad albero, dove da ogni ramo principale si dipanano tanti altri rami che ci aprono alla conoscenza del nostro vissuto e di noi stessi, attraverso gli infiniti e immediati collegamenti possibili in ogni angolo della Terra. E badiamo bene, solo una attenta e perseverante conoscenza può consentirci un giustificato approccio critico a un determinato problema, consentendoci di non commettere o ripetere certi errori che nel passato e purtroppo ancora oggi, trasfigurano ma in negativo tante realtà della nostra Italia, compresa Montalto.

Si va ripetendo che 'la bellezza salverà il mondo'; non credo sia sufficiente; prima bisogna conoscere e, una volta apprezzata così la bellezza in tutte le sue sfaccettature, essa sarà per ognuno il viatico salvifico capace di dare continuità alla storia.

Ma...ho divagato. Me ne torno verso casa; un cane affamato dal pelo rossiccio, abbandonato da qualcuno, mi si fa incontro scodinzolando per mendicare briciole di cibo tra queste quattro mura dove forse ancora esiste la solidarietà tra creature del Signore; percorro la piazzetta più alta della nostra amata Montalto con nell'animo la percezione che essa non diventerà mai ... così fredda / così dura / così prosciugata / così refrattaria / così totalmente disanimata... come la pietra del monte di guerra tanto mirabilmente descritta dal Poeta.

Franco Emidi

Nota. I corsivi sono tratti da poesie di Giuseppe Ungaretti.
Ungaretti, vita poetica, opere scelte, con saggio di Anna De Sinone, Ed. Il Sole 24 ore, 2007.