Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.
- Dettagli
- Categoria: Biografie Illustri
- Ultima modifica il Sabato, 20 Aprile 2013 15:27
- Scritto da Franco Regi
- Visite: 4953
- Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.
- Sull'attività missionaria
- Esempi illuminanti.
- Dalla Birmania con (vero) amore
- Qualche curiosità
- I Prè
- Apostolato eroico: mons. Tornatore.
- I rapporti con la nostra diocesi
- Iadò
- La festa cattolica dei monti
- Momenti di gioia...
- ... «Ma evvi anche la nota triste».
- Miracolo in «lebbroseria»
- Nel resto del mondo impazza la 2" guerra mondiale
- Tutto per tutti.
- Il Missionario, ALLA FINE
- Note
- Opere citate nel testo.
- Tutte le pagine
Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI1, una vita per la Birmania
L'uomo discende dalla scimmia, oppure...
Io credo che sia stato Dio a creare l'uomo, ci mancherebbe altro; e che lo abbia creato nel sesto giorno, durato che sia ventiquattr'ore o qualche milione di anni.
E credo che i miei progenitori siano stati Adamo ed Eva, e non una coppia di scimmie, e neanche Lucy2 e il suo maschio australopithecus, comunque si chiamasse.
Ma apprezzo anche chi sostiene che Dio abbia dato il primo impulso alla vita, e che poi ci sia stato un affinamento della specie: tra scienza e fede ci sono molti margini di accomodamento, nei secoli a venire. Nel frattempo continui pure la diatriba fra creazione ed evoluzione.
A proposito di evoluzione mi viene in mente come, nel linguaggio popolare, questo termine si semplifichi nell'espressione «l'uomo discende dalla scimmia».
Ma se uno, come è successo a me, apre un libro e casualmente legge che presso certe tribù della Birmania si crede il contrario, e cioè che sia la scimmia a discendere dall'uomo...3, sfido chiunque a resistere alla curiosità di saperne qualcosa di più. Fu questa la banale occasione che mi fece incontrare il nome di Basilio Massari, missionario in Birmania nella prima metà del '900.
Ricordo di aver raccontato il fatto a un religioso di grande statura culturale, con il segreto intento di farci una risata; ma lui mi rispose seriamente e seccamente: «È più tacile che abbiano ragione quei selvaggi birmani che non i nostri evoluzionisti», e il discorso finì lì.
Ed anche questa faccenda finisce qui, perché quella è una credenza, tra le tante, strane e meno strane, di tribù all'epoca ancora isolate (non voglio dire «selvagge»). Però è quasi una vergogna venire a conoscenza di un grande personaggio per via di un'ingenua storiella, piuttosto che per la sua opera.
Ma tant'è che ciò accade.
- Prec
- Succ >>