Montalto, nostro bene comune.

Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.

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Momenti di gioia...

In giro per i villaggi, però, oltre alla fatica, si possono incontrare pencoli di ogni genere, ma si possono avere anche momenti di gioia.

Una bella giornata. Alle cinque del mattino il missionario è in piedi per le incombenze liturgiche, la Messa, la Comunione e tutto ciò che occorre per l'as­sistenza religiosa.

Poi, «soddisfatto lo spirito dei suoi figli, è costretto ad accontentare tutti circa le infermità corporali. Alla sua venuta paiono tutti ammalati» e mostrano di avere i più strani malanni: a chi duole il fegato, a chi la bocca, a chi la gamba, chi chiede un purgante... «un purgante, se non ti fa bene, male non ti farà... ma egli non è contento, e con un segno molto comico stende la mano per un siga­ro». «Contentatili tutti con le medicine -anche i non bisognosi- e salutatili tutti, mi avvio per un altro villaggio»16.

E lo fa certo con un sorriso, pieno di fiducia nella divina Provvidenza: «Come non spererò se tutto, tutto mi porta a sperare, se questa virtù rende leggiero ogni penoso fardello?»17.

E su e giù, con rinnovata vigoria, per sentieri scoscesi e per ardue ascese, per monti e foreste, dove le distanze si misurano a giorni di cammino e dove non è improbabile incontrare il predone o la tigre.

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