Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.
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- Categoria: Biografie Illustri
- Ultima modifica il Sabato, 20 Aprile 2013 15:27
- Scritto da Franco Regi
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- Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.
- Sull'attività missionaria
- Esempi illuminanti.
- Dalla Birmania con (vero) amore
- Qualche curiosità
- I Prè
- Apostolato eroico: mons. Tornatore.
- I rapporti con la nostra diocesi
- Iadò
- La festa cattolica dei monti
- Momenti di gioia...
- ... «Ma evvi anche la nota triste».
- Miracolo in «lebbroseria»
- Nel resto del mondo impazza la 2" guerra mondiale
- Tutto per tutti.
- Il Missionario, ALLA FINE
- Note
- Opere citate nel testo.
- Tutte le pagine
Momenti di gioia...
In giro per i villaggi, però, oltre alla fatica, si possono incontrare pencoli di ogni genere, ma si possono avere anche momenti di gioia.
Una bella giornata. Alle cinque del mattino il missionario è in piedi per le incombenze liturgiche, la Messa, la Comunione e tutto ciò che occorre per l'assistenza religiosa.
Poi, «soddisfatto lo spirito dei suoi figli, è costretto ad accontentare tutti circa le infermità corporali. Alla sua venuta paiono tutti ammalati» e mostrano di avere i più strani malanni: a chi duole il fegato, a chi la bocca, a chi la gamba, chi chiede un purgante... «un purgante, se non ti fa bene, male non ti farà... ma egli non è contento, e con un segno molto comico stende la mano per un sigaro». «Contentatili tutti con le medicine -anche i non bisognosi- e salutatili tutti, mi avvio per un altro villaggio»16.
E lo fa certo con un sorriso, pieno di fiducia nella divina Provvidenza: «Come non spererò se tutto, tutto mi porta a sperare, se questa virtù rende leggiero ogni penoso fardello?»17.
E su e giù, con rinnovata vigoria, per sentieri scoscesi e per ardue ascese, per monti e foreste, dove le distanze si misurano a giorni di cammino e dove non è improbabile incontrare il predone o la tigre.