Montalto, nostro bene comune.

Un grande missionario piceno, BASILIO MASSARI (1870 - 1945), una vita per la Birmania.

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Qualche curiosità

Gli Shan (Keng-Tung), sia uomini che donne, hanno una gentilezza tutta propria ed anche in mezzo alla confusione di un bazaar non alzano mai la voce.

Le ossa di gallina sono il dizionario, il vade-mecum del Cariano Rosso: egli le consulta per sapere dove convenga piantare il villaggio, se gli con­venga sposare una data ragazza e quale giorno fissare, quando è il caso di seminare e di raccogliere, se una malattia è mortale o no, quale direzione tenere in un viaggio e così via; «Insomma il Cariano Rosso non muove un dito senza prima interrogare le galline».

Se c'è un ospite in un villaggio Lattà, tutte le famiglie del villaggio gli portano da mangiare, «ed il povero malcapitato deve rassegnarsi a mangia­re da tutti i piatti».

I Wa selvaggi indossano una striscia di cotone larga tre dita: questa, passata fra le gambe, è condotta intorno ai lombi; il resto del corpo è nudo. E se la veste delle donne Kaw a stento arriva quattro dita sopra il ginocchio, le donne Wa indossano una sottana «spaventosamente corta» e talvolta... gli ornamenti suppliscono alla mancanza di vesti.

Queste sono solo alcune curiosità, tra le tante situazioni serie, dram­matiche ed anche crudeli, nelle quali ci si può imbattere; i succitati Latta, ad esempio, conosciuti soprattutto per la loro generosa ospitalità, non solo puniscono l'adulterio con la morte ma, sospettando che i settimini siano frutto del tradimento, se la madre muore sono seppelliti vivi insie­me con lei.

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