Montalto, nostro bene comune.

Giuseppe Ghezzi

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Del 1672 è la prima commissione, La pala della “Madonna del Suffragio e le anime del Purgatorio” per la chiesa della Madonna del Suffragio a Roma;

Del 1676 è la tela di “Santi  Stefano e Lorenzo” in S. Cecilia in Trastevere; “La partenza di S. Paola” , Galleria di Palazzo Barberini; “L’Annunciazione” nella Chiesa dell’Annunziata sulla via Portuense. Su queste tele si ravvisa una notevole autonomia rispetto alla iconografia tradizionale nello studio della figura e nella resa particolareggiata del costume;

Nel 1686 dipinse in S. Maria in Aracoeli le cinque tele del”Immacolata Concezione e quattro Santi” ; per la Chiesa di S. Maria in Via Lata, dipinse “S. Nicola di Bari e S. Biagio davanti a S. Giuseppe”, dove è presente una notevole perizia coloristica.

Nel 1694 dipinse per la Chiesa dei Marchigiani “S, Nicola di Tolentino e S. Antonio dia Padova”,  una “Pietà” e l’affresco sulla volta. Le presenti Opere sono considerate tra le più interessanti della fine del seicento a Roma. Nello stesso anno dipinse per la Chiesa romana di S. Silvestro in Capite “la Pentecoste, “S. Giovanni battezza le folle”, “Il battesimo di Cristo”, nelle lunette “Paolo I riceve l’ispirazione di fondare la Chiesa “, “S. Gregorio Magno e angelo”, e sulla volta “L’Eterno Padre e gli angeli”. Queste opere, che mostrano l’influsso del Gaulli nella pittura mossa e drammatica, sono riconosciute tra le migliori Opere del Ghezzi.

A Comunanza, il suo paese,  dipinse per la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto“La Vergine di Loreto, S. Michele Arcangelo, S. Giuseppe e anime purganti” in collaborazione con Pier Leone e Antonio Mercurio Amorosi, “S. Giovanni Battista, S. Giuliana Falconieri e anime purganti e uno stendardo con l’effigie di S. Caterina, attualmente disperso”; per la Chiesa di S. Anna dipinse “S. Liborio Vescovo.

Per la Cattedrale di Ripatransone, dipinge “Ss. Pietro e Paolo”databile alla fine del secolo per analogie stilistiche con le Opere di S. Salvatore in Lauro.

Del 1698 è la stupenda tela raffigurante la “Sacra Famiglia” per la Chiesa di S. Angelo Magno ad Ascoli. Secondo il Carducci questa tela rappresenta una summa della sua pittura.

Dal 1697 lavora presso la Chiesa di S. Maria in Vallicella, sotto la direzione dell’amico collezionista Padre Sebastiano Resta; alla fine, dopo vari ripensamenti, Giuseppe dipinge; “L’apparizione dell’Eterno ad Adamo ed Eva”, “La resurrezione dei morti”, “la Maddalena e Rebecca ed Eleazaro”; in queste tele di grande interesse, notiamo un uso sapiente della luce radente che sottolinea i contrasti di colore e la presa eccellente delle forme in movimento;

Nel 1706 Giuseppe dipinge per la chiesa di S. Teodoro la pala con “S. Crescentino”;

Nel 1710 esegue la pala d’altare “La discesa dello Spirito Santo” per la Chiesa dello Spirito Santo dei napoletani;

Nel 1718 è già anziano quando dipinge nella lunetta “Angeli e lo Spirito Santo” per la Chiesa della Maddalena in Roma. Con questa Opera, dove traspare una grande maturità stilistica, Giuseppe conclude la sua grande carriera di pittore.

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