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Nugae – Parte IV, Riflessioni e ricordi di un vecchio emigrato.

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Ecclesiaste.

Bello, bello, bello. Io sono vecchio e mi rendo conto facilmente che il libro è stato scritto da un vecchio. Difficile che un giovane o un uomo maturo, ancora disposto ad affrontare mulini a vento, accetti tanto pessimismo. Tutto è vanità, afferma lo scritto, ed elenca tutto quanto è vano per l'uomo, in questo mondo.

A proposito, sto parlando del libro: Ecclesiaste, che ho appena letto. Direi che è leopardiano, se non fosse vero il contrario, considerando le epoche nelle quali furono scritte le opere dello sconosciuto e di Leopardi. E poi non è vero che sia solo pessimismo. Quello sconosciuto, che ha scritto il libro, era un re e ha anche scritto: " va', mangia con gioia il tuo pane, bevi il tuo vino con cuore lieto, godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni della tua vita fugace". Questo Leopardi non l'ha mai detto! E, per quello che ne so io, è quanto di meglio si possa fare nella vita.

E leggendo il libro ho avuto alcune sorprese. C'è scritto: "non c'è niente di nuovo sotto il sole", ed io che l'ho sentito dire tante di quelle volte credendo fosse saggezza di coloro che parlavano.

Un altro versetto dice: "c'è un tempo per nascere e un tempo per morire"; anche in questo caso avevo sempre creduto che fosse il titolo del romanzo di Remarque

( veramente il titolo è: "Tempo di vivere e tempo di morire", ma è lo stesso).

Il re letterato dev'essere stato una buona persona, ma era deluso e stanco della vita. Aveva provato a fare tante cose buone, ad insegnare tante cose belle, aveva ottenuto la ricchezza, aveva cercato la scienza, arrivando alla conclusione che: "la sorte degli uomini e delle bestie è la stessa; come muoiono questi muoiono quelle; tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere".

E quello della polvere è vero. Lo dicono anche gli astronomi che studiano, ai nostri giorni, la formazione dell'universo. Anche il pianeta Terra non è altro che polvere condensata, creatasi dopo il big-bang.

Tutto il resto del libro non serve ad altro che a provare la vanità delle cose. "L'infinita vanità del tutto", è il brevissimo riassunto del libro, fatto da Leopardi.

La vita è solo un correre dietro al vento. Ma c'è anche scritto: "Sta' lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù".

"È come un giorno d'allegrezza pieno", dirà molto meglio, ancora il Leopardi.

Se non l'avete già fatto, leggete il libro. È bello, è breve ed è tanto pessimista che suscita una reazione contraria all'intento dell'autore, quando lo si legge. Una gran voglia di scoprire le cose belle della vita.

Poi, ad un certo punto, dice: "i libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo".

È proprio quello che dicevo sempre io, quando andavo a scuola!

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