Montalto, nostro bene comune.

Amadio Pietro

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Amadio Pietro - Medaglia d'argento

"La Vedetta" dell'11 ottobre scorso, n. 30, rievocava la Medaglia d'oro Giovanni Amadio, Sottotenente del 17° Fanteria, caduto a Pod-Koriti il 19 agosto 1917.

Ma la famiglia Amadio ha altri eroi che meritano di essere ricordati: e per questo vogliamo oggi rievocare la figura di Pietro Amadio, decorato di medaglia d'argento nello stesso fatto d'armi di Pod-Koriti e nello stesso giorno in cui cadde il fratello Giovanni.

Attingiamo ancora dal già citato volume « Gli Amadio di Patrignone » del Prof. Don Giulio Amadio, che riporta quanto segue da « II Giornale di Ascoli »:

« Pietro Amadio - Nacque nel 1898 (per l'esattezza il 16. 12.1897 - N.d.R.) a Montalto. Frequentava in Ascoli il 2° Corso d'Istituto Tecnico, Sezione Ragioneria. Scoppiata la guerra, non avendo l'età prescritta per l'arruolamento volontario, falsificò il certificato di nascita e con il fratello Clemente raggiunse nel giugno 1915 il 17° Regg. Fant. mobilitato. Ferito al torace in un assalto alla baionetta, il 22 luglio 1915, fu ricoverato presso l'ospedale militare di Ascoli. Successivamente fu inviato in congedo perché minorenne. Riprese allora la via degli studi, ma appena compiuta l'età di anni 18 fece nuovamente domanda di arruolamento volontario.

Frequentò il corso allievi ufficiali a Modena. Prese parte a diversi combattimenti aspri sul Sarlo.

A 19 anni appena, fu promosso tenente comandante una sezione arditi reggimentali. Nell'azione del 19 agosto 1917 a Pod-Koriti fu ferito gravemente dopo aver conquistato una trincea nemica. Ottenne la medaglia d'argento al valor militare. Ricoverato all'ospedale di Latisana, dopo qualche mese ritornò al fronte, ove in seguito a scoppio di granata nemica ebbe leso il timpano dell'orecchio destro con grande perdita di sangue.

Circa la sua fine, leggiamo nel citato opuscolo del Di Monte; « Decedette il 19-6-1918, e la sua morte fu riconosciuta dipendente dai disagi della guerra ».

« La magnifica figura di questo giovane eroico e sventurato — riprende II Giornale di Ascoli — è illustrata dalla motivazione della sua Medaglia d'Argento:

Amadio Pietro di Achille da Montalto Marche (Ascoli Piceno). Comandato con pochi uomini a stabilire il collegamento fra il proprio ed un altro reggimento di fanteria, assolveva il difficile incarico nonostante le insidie del terreno interposto fra le linee nostre e quelle nemiche, e nonostante il violento fuoco di sbarramento dell'artiglieria avversaria.
Terminato il proprio compito, sapendo che alla sua compagnia urgevano ufficiali, essendo rimasta col solo comandante, subito la raggiungeva, arrivava in tempo per concorrere con essa ad aprire un varco nei reticolati nemici, attraverso al quale si slanciava, primo fra tutti, all'attacco. Conquistata la posizione e fatti prigionieri i difensori, aiutava in modo ammirevole il suo comandante a mantenerla sotto il furioso fuoco di artiglieria e nonostante insistenti contrattacchi non se ne allontanava se non dietro vive insistenze del suo superiore, in seguito a gravi ferite riportate. — Pod-Koriti, 19 agosto 1917 ».

Non è straordinario che due fratelli, partecipando allo stesso combattimento, si coprano di gloria con il loro eroico comportamento?

Inchiniamoci riverenti di fronte a questi valorosi, che fanno grande onore alla loro famiglia, al luogo di origine, alla Patria.

Onore e gloria ai nostri Caduti!

A D A (Agostino De Angelis), «La Vedetta», A. XIX, n. 5, 07.02.1971

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