Montalto, nostro bene comune.

Castello della Rocca

Valutazione attuale:  / 1

I LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL CASTELLO DELLA ROCCA E IL SUO UTILIZZO FUTURO

Premessa 

È necessario dilungarsi su questa parte  del nostro programma in quanto gli interressi in gioco sono tanti - dico di tanti euro - e l’attuale Amministrazione, soprattutto nella sua parte tecnico-burocratica competente con le consolidate clientele, familiari e non, freme per non lasciarsi sfuggire l'affare dei lavori al cd. Palazzo Paradisi che ammontano a quasi un milione di euro e di questi tempi di crisi profonda, si sa, non si può lasciare nulla!

Fremono soprattutto i due tecnici che hanno avuto l’incarico di elaborare il progetto dei lavori (1° stralcio), non si sa  bene con quali regole e procedure abbiano ottenuta la ghiotta committenza, ma certo con sarà mancata la supervisione attenta, sensibile e premurosa del capo dell’ufficio tecnico comunale che è anche moglie di uno dei progettisti. Ma di tutto questo e di altre committenze simili, se del caso, potrà interessarsi la magistratura ordinaria per quanto di sua specifica competenza.

Per quanto riguarda invece la politica qui ci preme informare e ricordare ai cittadini di Montalto che a fronte di una sostanziale e decennale pigrizia dell’amministrazione Mastrosani, questa recente frenesia è solo strumentale e per fini meramente elettorali.

Infatti la cricca interessasta ai lavori del cd. Palazzo Paradisi sa bene che se alle prossime elezioni amministrative la lista Nuova Montalto sarà chiamata a governare la città di Montalto, i giochi di palazzo, vecchi e nuovi, cesseranno e gli interessi privati dei soliti noti saranno tutti sacrificati a esclusivo vantaggio della Città di Montalto e dei suoi cittadini.  

Per il resto, non solo il progetto di completamento del il cd. palazzo Paradisi è gravemente lacunoso, confuso e inesatto dal punto di vista dell’analisi preliminare, ma non offre nessuna prospettiva realistica di sviluppo all’economia montaltese.

Dopo il maldestro indebitamento per l’acquisto dell’ex collegio dei Salvatoriani e le grane giudiziarie che ne sono seguite, dopo aver reso la Città di Sisto V vergognosamente indecorosa per la mancata di pulizia e manutenzione, dopo la drammatica esplosione di San Rocco sulla quale si attende la sentenza del giudice per le eventuali responsabilità del Comune, il progetto di completamento predisposto per il cd. palazzo Paradisi assesta  un altro colpo mortale alle risorse e alle prospettive di medio e lungo periodo della città nelle quali, invece, attraverso il completamento dei lavori al Castello della Rocca e la sua produttività a regime, la comunità montaltese poteva ancora sperare.

Le idee e le considerazioni della lista Nuova Montalto sul Castello della Rocca, che di seguito riportiamo per gli ulteriori approfondimenti, aldilà del mero risultato elettorale, meritano a nostro avviso un’attenta e approfondita riflessione da parte di tutti coloro che, aldilà degli interessi immediati di bottega, hanno veramente a cuore le sorti della città di Montalto e sperano sinceramente che Montalto possa diventare veramente nostro bene comune!

Ci vorranno molto lavoro, coraggio, condivisione e unità d’intenti per affrontare con successo le complesse e difficili sfide e le conseguenti problematiche che i prossimi anni ci riserveranno.
La lista Nuova Montalto non dispera di riuscire nell'impresa e si schiera sin d'ora in prima fila, pronta ad affrontare tutte le sfide con ogni dedizione personale e sacrificio!

Breve descrizione del Castello1

Il Palazzo, dalle linee sobrie, possiede tre porte d'ingresso: una in Via della Rocca, che porta al piano primo, l'altra in Via Camilla Peretti, che porta al piano della servitù, e l'altra ancora provvista di una scalinata che, dal piano inferiore, mena verso i grandi Giardini, delimitati da mura e da un cancello che apre su Piazza Sisto V.

Parte del Palazzo è la Chiesa di S. Pietro, a pianta quadrata, completamente affrescata da Martino Bonfini di Patrignone (XVI sec.).

Vi è, poi, Porta Marina caratterizzata da una torre portaia a pianta rettangolare con fornice a tutto sesto di fattura trecentesca, possiede beccatelli e caditoie (difese piombanti) nei lati frontale e laterale; di recente costruzione sono i merli fittizi. Una breve scarpatura è situata ai piedi della struttura che, nel '700, era fornita di copertura a spioventi. La torre era attrezzata di due bombardiere (per bombarde di esiguo calibro del tipo "spazzafosso"), poi tamponate, poco sopra al fornice.

Non vi sono tracce del circuito murario e della torre rompitratta, che risultano inglobate nel grande Palazzo, al cui interno è situata una elegante scala circolare settecentesca che mena nel piano Nobile, ove si possono ammirare saloni e camere completamente dipinti e ove si notano almeno tre sovrapposizioni di stili, che vanno dal XVI al XX secolo.

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1 Cfr. Maurizio Mauro, Castelli, rocche torri cinte fortificate delle Marche. I castelli dello Stato di Ascoli, Istituto Italiano dei Castelli, Adriapress, Ravenna 1998, p. 76

Il Castello della Rocca nei progetti della Nuova Montalto.

Una volta terminato il restauro, l'antico Castello della Rocca potrà accogliere una quantità di attività attualmente concentrate - e non sempre nella maniera più idonea e funzionale - nella parte alta della città.

La Lista Nuova Montalto intende rivedere e correggere alcuni degli errori macroscopici commessi in sede di progettazione ed in parte purtroppo eseguiti, che riguardano, oltre agli edifici che attualmente insistono sul giardino del Castello (dei quali si parlerà più diffusamente in seguito), l'ascensore ed i necessari percorsi alternativi per i disabili.

Senza entrare nel merito delle scelte architettoniche operate e da operare, a tempo debito, da una Commissione di architetti, ingegneri, storici dell'arte, restauratori, ecc… in questa sede s'intende soltanto precisare quali saranno i criteri d'intervento che la Lista Nuova Montalto (NM) intende seguire per un utilizzo del Castello che sia funzionale al contesto della città e per restituirgli il prestigio storico che gli è proprio.

Coloro che hanno avuto modo di conoscere il Palazzo prima delle devastazioni, operate nel trentennio 1960-1980, si renderanno conto che la cosiddetta voglia di modernità di chi aveva affidate le sorti urbanistiche della città non corrispondeva ad altro se non ad una gretta visione delle cose, sinonimo di scarsa lungimiranza, pessimo gusto estetico e, soprattutto, di grande ignoranza della storia della città, sia di quella pre-sistina, sia di quella riguardante il periodo successivo dei grandi interventi urbanistici voluti per la sua Nuova Montalto dal Cardinale Felice Peretti, divenuto Papa nel 1585 col nome di Sisto V.

È stata inferta una ferita mortale al cuore della città, uno sgarbo gravissimo, compromettendosi pesantemente le linee architettoniche sobrie della città di Sisto V. I responsabili di tale scempio non finiranno mai di pentirsi, né i montaltesi di recriminare... ma è inutile piangere ancora sul latte versato!

La Lista Nuova Montalto intende riparare agli errori commessi e, per quanto ancora possibile, restituire al Castello della Rocca la sua integrità storico-artistica ed architettonica, reinserendolo nel contesto dei grandi Palazzi Storici della Nuova Montalto. Edifici come la Cattedrale S. Maria Assunta che secondo i disegni di Papa Montalto avrebbe dovuto ospitare nella sua Cripra il Sepolcro di Cristo e i Palazzi Massimauri e Sacconi, valorizzati da tale reinserimento, contribuirebbero a restituire decoro all’intera Piazza Sisto V, la cui superficie sarà raddoppiata rispetto all'attuale ed arricchita dai Giardini del Castello della Rocca.

La Lista Nuova Montalto intende, inoltre, valorizzare e utilizzare funzionalmente tutti gli spazi disponibili del Castello della Rocca, destinandoli a sede privilegiata, multifunzionale e di rappresentanza per le celebrazioni del V Centenario dalla nascita di Sisto V, che avranno luogo il prossimo 2021.

Si proporrà, dunque, ai proprietari delle abitazioni e dei locali commerciali, costruiti nel Giardino del Castello, uno scambio alla pari: essi cederanno al Comune i loro immobili in cambio di idonee superfici, opportunamente restaurate, di cui acquisiranno la piena proprietà all'interno del Castello e nell’ambito della Nuova Montalto, sede dell’ex Presidato di Sisto V.

Le aree recuperate rientreranno nelle disponibilità del Comune, per essere destinate al pubblico godimento dopo la necessaria bonifica.
Le attività commerciali e di ricettività, spostate all'interno del Castello della Rocca, oltre a ripopolare quella parte del centro storico cittadino, potranno riposizionarsi commercialmente in un contesto di maggior prestigio, allo scopo di rinnovare i servizi e le attività economiche per il futuro della Nuova Montalto.

In tale direzione sono stati sentiti preventivamente alcuni degli attuali proprietari, che hanno dimostrato curiosità e buon interesse per l'iniziativa.
Non va tralasciato, inoltre, che la realizzazione del progetto sopra illustrato è stata considerata da illustrissimi concittadini non solo fattibile e vantaggiosa per tutti, ma anche necessaria ed urgente per far rinascere la nostra città!

E’, dunque, nelle intenzioni della Nuova Montalto ripristinare le linee sobrie e originarie del Castello della Rocca e, attraverso i suoi Giardini, restituire decoro alla Piazza Sisto V che potrà, in tal modo, divenire area idonea e prestigiosa ad ospitare manifestazioni ad alto afflusso di pubblico. §
La fontana al centro della Piazza sarà traslata all'interno dei Giardini che, arricchiti con nuove essenze arboree e floreali, diverranno Parco cittadino.

Nel piano inferiore del Castello – quello, cioè, che si affaccia sul giardino e sul piazzale di Via Camilla Peretti saranno sistemati i negozi che attualmente insistono alla fine di Corso Vittorio Emanuele III, restituendo il colpo d'occhio perduto all'intera Piazza Sisto V e ai suoi grandi edifici storici.

Nel piano della servitù del Palazzo troveranno posto le camere dell'Hotel Pinella, in un contesto di rinnovata concezione dell'ospitalità e di un nuovo modello di ricettività turistica integrata, di cui la Lista Nuova Montalto intende farsi carico.

Le restanti stanze del piano Nobile e del piano alto resteranno nelle disponibilità del Comune, che le destinerà come segue:

  • il piano Nobile comprenderà sale di rappresentanza e di accoglienza turistica, nonché sarà la sede centrale e di smistamento dell'Albergo diffuso, che la Lista Nuova Montalto intende promuovere per dare omogeneità al sistema ricettivo e di accoglienza cittadina, razionalizzando, in tal modo, l'intero comparto turistico, che sarà proposto nelle Borse nazionali ed internazionali del turismo con un'immagine unica, integrata, coordinata e montaltese. Si prevede di realizzare inoltre, sempre all’interno del Castello, la sede del Centro Studi Sisto V e di una Biblioteca della famiglia Peretti, dotandola dei più moderni sistemi informatici e di comunicazione. Il Centro sarà collegato con analoghi Centri Sistini, costituiti e da costituire in Italia e all'estero, per organizzare degnamente le celebrazioni del V Centenario dalla nascita di Papa Sisto V nel 2021. Una o due stanze del piano nobile saranno intitolate alla Contessa Fanny Aronne Coppi-Palmaroli, ultima proprietaria dell'antico Palazzo, e destinate ad accogliere oggetti e ricordi appartenuti alla nobildonna montaltese e alla sua famiglia.
  • Per la Chiesa di San Pietro, la Lista Nuova Montalto intende intervenire presso le Autorità ecclesiastiche affinché, al termine dei lavori di restauro, essa possa essere riconsacrata e destinata nuovamente al culto.
  • Nel piano alto, infine, saranno trasportati gli Archivi del Presidato Sistino, tolti dall'umidità del Palazzo della Torre civica che, così liberata, potrà ospitare alcune sedi delle associazioni cittadine.

OSSERVAZIONI CRITICHE AL PROGETTO DELL'ATTUALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE

OGGETTO: Progetto di MESSA IN SICUREZZA DI PALAZZO PARADISI - d.P.C.M.10.12.2010 di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale per l'anno 2010 - Categoria dell'intervento: Conservazione di Beni culturali - Pratica N. 636/2010 Codice di intervento 14070 - Pubblicazione Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana 22 dicembre 2010 n. 298 - serie ordinaria n. 282 - PROGETTO 1° STRALCIO

1. La prima cosa che balza agli occhi esaminando il progetto è la spudorata commistione tra interesse pubblico e interesse privato che a Montalto sembra divenuta un'abitudine e una pratica costanti e che  la Lista Nuova Montalto intende assolutamente stroncare.

Vi è da dire che anche in questo intervento oltre all'ing. Leopoldo Gregori ex assessore provinciale ai lavori pubblici di Ascoli Piceno, nonché illustre consorte dell'arch. Gabriella Angelici capo ufficio tecnico del Comune di Montalto delle Marche, ricompare anche l'arch. Antonella Marota che in un precedente intervento sullo stesso palazzo ha previsto e purtroppo realizzato all'interno dello storico palazzo una devastante colonna di ascensore che ha squartato diversi piani affrescati distruggendone i soffitti in camorcanna affrescati e ostruendo (ripeto ostruendo) completamente gli ingressi che dal giardino conducevano al piano primo (quello della servitù) e l'altro ingresso che dalla scalinata consentiva l'accesso alle stanze del piano nobile.

Il presente progetto che di seguito analizzeremo più in dettaglio ha ottenuto un finanziamento di Euro 981.704,14. prevedendo per i progettisti per spese tecniche del progetto, Direzione lavori, ecc. un compenso che ammonta a €. 84.731,67;  mentre alla responsabile del procedimento per conto del Comune andranno soltanto € 3.927,40 oltre, ovviamente, allo stipendio mensile percepito.

2. Ad una prima lettura il documento appare gravemente lacunoso in molte sue parti, in altre invece contiene numerose inesattezze dovute anche a una sostanziale e palese pigrizia all'approfondimento che traspare in maniera evidente in molti degli elaboti predisposti.

a. E' improprio chiamare il Castello della Rocca col nome di "Palazzo Paradisi".
La Contessa Francesca (Fanny) Aronne Coppi (1880 - 1964), penultima proprietaria del palazzo, era figlia di Teresa Paradisi (1843 - 1903) e del Cav. Dott. Luigi Aronne Coppi. La contessa Fanny il 29 giugno 1905 sposa il Conte Giambattista Palmaroli (Grottammare, 03.01.1880 - Porchia, 18.10.1937). Le nobili casate che hanno abitato il palazzo non possono certo sostituire quello che, da tempi ben più antichi, è denominato Castello della Rocca.

b. E' errato dire che "Dal 1586 la città divenne Capitale del Presidato farfense e il governo fu trasferito nel nuovo edificio fatto erigere da Sisto V nella parte alta della città, oggi sede del Comune".
Sisto V attinge proprio dal Presidato Farfense le città e le terre per costituire il Presidato di Montalto, o di Sisto V, o sistino.

c. E' altresì errato chiamare "la contessa Fanny Palmaroli Paradisi Aronne".
Come si è più sopra accennato è più corretto chiamarla Contessa Francesca (Fanny) Aronne Coppi – Palmaroli.

d. E' altresì errato dire che la contessa Fanny si è "estinta senza eredi diretti" e che "alla morte della nobildonna il Palazzo è passato per esplicito volere della defunta alla sua figlioccia".
E' vero invece che la contessa Fanny con atto del Tribunale di Ancona effettuò regolare adozione di Teresa Guerra e che da allora la stessa aggiunse al suo cognome anche quello di Aronne Coppi.

2. Caratteristiche costruttive morfologiche

a. Porta Marina. E' errato dire che "La copertura è infine costituita dalla terrazza accessibile solo dal Palazzo che presenta su tre lati una fila di merli ghibellini di epoca più recente".
Vero è invece che i merli alla ghibellina sono solo su un solo lato e precisamente quello che è di fronte al campanile della cattedrale.

b. Palazzo-residenza. E' azzardato e fortemente improbabile affermare: "... Al piano secondo e in un corridoio del piano primo sono presenti camere canne dipinte che sembrano essere state eseguite in tempi diversi nell'arco dell'Ottocento, con varie sovrapposizioni e interventi a modifica di quelli originali. E' possibile la datazione certa dei dipinti di un ambiente in quanto l'autore, tale Piccioni, ha riportato la firma autografa e l'anno di esecuzione (1859)". 
E' molto più probabile, invece, che vi siano due o tre cicli di affreschi che vanno dal XVI al XX secolo.

c. Chiesa di San Pietro. E' errato affermare che la chiesa è "di impostazione tardo cinquecentesca".
La questione non è di poco conto se si considera che, tra le tante fonti storiche disponibili, è lo stesso Comune in una precedente Relazione ad affermare che nel catasto del 1320 si attesta già da allora la presenza della chiesa di San Pietro "JOHANNES MAGISTRI MARCI HABET AD SANCTUM PETRUM IUXTA JACOBUM IOHANNIS RAYNALDI UNUM STAR ET MEDIUM TERRE" (in: Comune di Montalto delle Marche, Relazione storica - Riparazione danni, consolidamento e miglioramento sismico Palazzo Paradisi, 2° stralcio, Tav. 1b, ottobre 2001).
Ed è lo stesso Comune che nella citata relazione conclude affermando che "non è avventato far risalire la sua prima edificazione al primo secolo del secondo millennio".
Per quanto riguarda invece gli affreschi della chiesetta, i due professionisti che hanno redatto il progetto ignorano completamente il manoscritto di Pier Simone Galli, Chiese dentro la città (ACM, mns, inv. N. 37/1931, p. 67), che attribuisce i dipinti a Martino Bonfini di Patrignone (1565-1636).

Ma prescindendo dalle inesattezze e lacune sopra riportate che denotano tutt'al più la profonda superficialità e approssimazione del progetto, nonché la sostanziale ignoranza di committenti e progettisti nel condurre l'indagine preliminare sullo storico edificio, vi sono altre gravissime questioni che vale la pena considerare attentamente prima di avviare i lavori. Ciò per evitare che si producano ulteriori e irreversibili danni all'edificio, snaturandone la sua funzionalità storica e razionale nel contesto urbanistico della città, attraverso una diversa destinazione d'uso, che ci è apparsa subito profondamente impropria, confusa, frutto dell'improvvisazione e quindi approssimativa e improbabile nei risultati attesi. Infatti l'attuale amministrazione comunale si è ben guardata dal calcolare la validità del progetto con un apposito businnes plan che mettesse in evidenza i costi e i benefici del progetto. 

Come si legge infatti nella Relazione igienico-sanitaria (sic!) (tav. 1/C), "I due piani oggetto d'intervento avranno una funzione espositiva dei prodotti locali sia a livello comunale che a livello intercomunale, per tutti quanti vorranno partecipare, aprendo la struttura anche a realtà produttive extraprovinciali. Nel percorso turistico tra costa ed entroterra l'edificio costituirà una vera e propria "vetrina" interattiva che, attraverso l'esposizione e la promozione di prodotti artigianali di vario genere (lavorazione dei pellami, ricamo, ebanisteria, alimentari, ecc.,) valorizzerà, anche a livello economico, la creatività e l'operosità dei nostri luoghi.I prodotti di tipo alimentari esposti saranno esclusivamente quelli di tipo confezionato, quali vini, salumi, formaggi, conserve di frutta, dolciumi, ecc. Per questi tipi di prodotti non è prevista alcuna manipolazione né cottura e/o trasformazione in generale se non quella relativa all'offerta di assaggi ai visitatori (affettatura salumi e formaggi, mescita vino). Tale degustazione frugale avverrà in apposito locale panoramico posto al Primo piano dell'edificio (sala degustazione) in cui saranno collocati tavoli e sedie. I prodotti destinati alla degustazione da parte dei visitatori della struttura saranno ridotti in porzioni dagli stessi produttori in apposito ambiente (sala preparazione assaggi) attiguo alla sala degustazione. Tale locale, tinteggiato alle pareti con pittura lavabile, sarà arredato con piani - lavoro adeguati in acciaio inox, lavamani con rubinetto a pedale, frigorifero per il solo raffrescamento vini, escludendo la conservazione dei prodotti eventualmente avanzati dalla preparazione assaggi.Si precisa che i locali destinati alla degustazione e preparazione degli assaggi risultano dotati di aperture adeguatamente dimensionate per la corretta illuminazione e ventilazione degli ambienti, il tutto compatibilmente con le caratteriche storico-ambientali dell'edificio.Nello stesso Piano è prevista la dotazione di servizio igienico riservato ai produttori, attrezzato con sanitari e armadietti metallici destinati al personale.Per quanto concerne i servizi igienici da realizzare si precisa che gli stessi saranno adeguatamente collegati alla pubblica fognatura mediante gli allacci predisposti nel precedente intervento".

Quindi da sede prestigiosa dei Priori di Montalto e probabile residenza cardinalizia di Felice Peretti Montalto, a SUPERMERCATO di vini, salumi, formaggi, conserve di frutta, dolciumi, ecc., con tantro di sala panoramica di degustazione; e ancora, da prestigiosa residenza delle prime famiglie della nobiltà montaltese, a BOTTEGA di artigiani di pellami, ebanisti e non si sa bene cos'altro.
Forse, secondo la raffinata concezione del sindaco Mastrosani e dell'attuale amministrazione, le previste nuove attività dovranno far compagnia a quelle portate avanti nei locali dello storico edificio dai rumorosi suonatori di batteria o dalle grida festanti dei bimbi di Montalto, nella impropria ludoteca del palazzo.

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